Biglietto in perfette condizioni
DA COLLEZIONE
MILAN-LAZIO 4-1
MILANO, 21 settembre 2008 - Quattro squilli di tromba per avvisare il campionato che è vivo e vegeto. Sicuramente per non convincere Carlo Ancelotti che prima di dichiarare chiuso lo stato di crisi vuole conferme e prove convincenti. Come quella che ha letteralmente frantumato la Lazio con un 4-1 che non fa una piega. Un festival di gol e spettacolo ma, soprattutto, una prova da vero Milan, aiutato anche della Lazio che non fa barricate ma affronta a viso aperto i rossoneri. Serata per palati buoni. Per il gol di Zarate che pareggia quello fortunoso di Seedorf, per i capolavori di Zambrotta, Pato e Kakà che chiudono il conto. POTENZA IN ATTACCO - A zero punti fare calcoli non ha senso. Per risalire la china occorre rischiare, così Ancelotti si affida al rombo, piazzando Kakà alle spalle di Pato e Borriello. A centrocampo il tecnico ritrova Gattuso che piazza tra Ambrosini e Seedorf, mentre in difesa torna ad affidarsi a Zambrotta sulla destra. La Lazio oppone lo stesso modulo con Mauri a vigilare alle spalle della coppia vincente Pandev-Zarate. SEEDORF - La partenza del Milan non è rassicurante; il tocco di Kaladze ad Abbiati dopo una manciata di secondi è corto e per poco Mauri non ne approfitta. E´ la prima perla del georgiano, comunque essenziale per far capire ai rossoneri che la Lazio è sbarcata a San Siro per fare bottino pieno. Il Milan metabolizza e pressa; al 6´, con uno dei leit-motiv della partita, Seedorf scambia con Kakà che tocca dentro per Pato; il ragazzino colpisce di tacco, ma Carrizo non si fa sorprendere. All´8´ il Milan passa. Pato apre la strada a Seedorf che dal limite fa filtrare, ma il caso vuole che la palla vada a sbattere su Ledesma per tornare sui piedi dell´olandese che deve solo caricare il destro e battere Carrizo. IL FATTORE ZETA - La Lazio non si fa comunque prendere dal panico. La squadra di Delio Rossi è incisiva e quadrata e non teme di scoprirsi. Così Mauri al 18´ impegna a terra Abbiati con un rasoterra, mentre al 22´ Zarate, servito a dovere da Pandev, trova l´affondo giusto sulla destra e il bel cross basso su cui si avventa Abbiati. L´occasione dimostra che la Lazio possiede più variazioni nella manovra, e che ha in Pandev il suo massimo ispiratore. Il macedone è l´uomo decisivo. Suo, al 26´, l´assist geometrico a Zarate che si aggiusta la palla, penetra in area inseguito vanamente da Kaladze e batte con precisione Abbiati sul primo palo. La reazione del Milan è immediata. Pato al 28´ regala un numero d´alta scuola con dribbling e rasoterra finale che Carrizo neutralizza. Ma il Milan ha limiti di velocità; così evidenti da rendere tutto prevedibile. Allora Kakà, quasi innervosito dall´atteggiamento dei compagni di squadra, ma anche dall´assenza di soluzioni tattiche vincenti, al 32´ cerca la conclusione personale dopo un´azione da sballo. Insomma, servono (motivo ricorrente) i guizzi personali. Come quello di Zambrotta al 35´: un bolide dai 30 metri che si insacca alla destra di Carrizo. Il gol dà la carica al Milan che spinge di più e cerca di chiudere la partita. Pato è ispirato, mentre Borriello appare defilato, anche se il passaggio al limite per la conclusione alta di Kakà al 42´ è pregevole. La Lazio dal canto suo cerca di sorprendere i rossoneri con il contropiede, cercando la zolla di Kaladze, perennemente insicuro e sempre sul filo del rasoio. FESTIVAL ROSSONERO - Parte bene la Lazio nella ripresa e Zarate fa vedere che non è un caso portandosi dietro mezza difesa, costretta a fare fallo al limite. E come nel primo tempo, il guizzo dell´argentino è una sirena. Il Milan alza il ritmo e fa ancora in gol. Bello lo spunto di Jankulovski che suggerisce a Pato il tuffo e l´incornata imparabile di testa. E´ finalmente un Milan autorevole, ma che sa anche sacrificarsi, vedi Borriello che di forza va a togliere palla in difesa a Pandev. Splendida l´azione corale al 12´, con piatto destro di Kakà deviato in angolo da Carrizo con un grande intervento. Che nulla può, però, al 15´ sul magnifico destro a girare del brasiliano: parabola divina e inarrivabile. Poker che allibisce una Lazio che fino a quel momento non aveva mollato, colpevole forse di avere sottovalutato il Milan che gioca bene e a tutto campo. Dopo Mauri per Meghni, il tabellino registra le sostituzioni di Seedorf (applausi a scena aperta) con Flamini e Pato con Ronaldinho. Il Gaucho regala subito a Borriello la palla per il quinto gol, ma l´attaccante si fa sbarrare la strada da Carrizo. Poi c´è l´occasione di Dinho, respinta dalla traversa, che evita alla Lazio una punizione eccessiva.